Orto sinergico a Forcella

Anna Buonamici, dell’ecomuseo del monte Ceresa, mentre dispone nuove piante nei rialzi dell’orto.

Nell’Aprile 2019 Luca Cruciani e Anna Buonamici volontari dell’ecomuseo hanno impiantato a Forcella di Roccafluvione un orto che segue i principi della coltura sinergica, legati ai ritmi di autoregolazione della natura. Questo tentativo ha dimostrato che la natura è autosufficiente laddove coesistono condizioni di collaborazione tra le piante e gli organismi che vivono nel terreno. L’uomo si fa custode dell’ambiente dove si impianta l’orto sinergico e si limita a controllare e favorire questa forma di cooperazione tra esseri viventi. Una volta creato l’orto non si dovrà più smuovere il terreno per non interferire con le attività degli organismi la cui opera garantisce fertilità alla terra. Il terreno deve essere mantenuto soffice, non deve essere calpestato, per permettere lo sviluppo delle radici delle piante e l’attività degli organismi terricoli. Gli ortaggi sono sui rialzi, distinti dai camminamenti. Fogliame e radici secche nel loro degradarsi costituiscono il migliore nutrimento e concime per le piante e un leggero strato di pacciamatura limita l’erosione in caso di pioggia e impedisce l’evaporazione dell’acqua. E’ importante piantare in ogni aiuola tre specie di ortaggi differenti, fondamentali una leguminosa, che cattura l’azoto dell’aria e lo fissa sul terreno rendendolo disponibile per le altre piante, e una liliacea, che allontana un gran numero di parassiti, e poi tutte le altre specie di ortaggi. La presenza di fiori attira gli impollinatori e allontana insetti dannosi così come importante è la presenza di piante aromatiche.